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Photo Gallery
Giu 6 - 2023
Cook as you are

Quando il cibo diventa libertà. Il nostro servizio fotografico con i ragazzi della Cooperativa Sociale In-presa.

Il cibo è nutrimento. Il cibo è immagine e business. Il cibo è passione. Ma il cibo, a volte, è sinonimo di futuro e opportunità.

È questo il caso di In-presa, una cooperativa sociale che si occupa di formazione professionale, aiuto allo studio e accompagnamento al lavoro e si rivolge a ragazzi in situazione di difficoltà.

Fra i suoi percorsi formativi c’è quello che permette ai giovani di diventare operatori della ristorazione, e fra le sue iniziative ci sono anche una pasticceria didattica e un servizio di catering che impiegano i giovani, inserendoli in un percorso di recupero e di crescita.

Quando abbiamo conosciuto In-presa abbiamo scoperto una realtà che ha saputo fare del food un mezzo per cercare e creare Bellezza, un tramite per dare un senso a chi rischia di non riuscire a trovarlo, un modo per offrire ai ragazzi l’opportunità di trovare se stessi.

Abbiamo realizzato questo servizio con alcuni dei ragazzi che oggi frequentano la scuola. Ognuno nei panni di se stesso, con e senza gli abiti da lavoro, ognuno libero di dire al mondo: questo sono io.

Simone Maino
Simone Maino
Chiara Giordano
Chiara Giordano
Alessandro Gullotti
Alessandro Gullotti
Habiba Omran
Habiba Omran
Daniele Dell'Orco
Daniele Dell'Orco

Per sostenere la cooperativa sociale In-presa o sapere di più sui progetti, visita il sito.

Article / Editorial
Giu 6 - 2023
Feast for thought

My two cents. L’editoriale di Giacomo Frigerio.

Di cibo se ne parla tanto, pure troppo. Specialmente nel paese dove sono nato. Sì, perché in Italia il cibo è una questione religiosa, è quel momento che aggrega ma che allo stesso tempo divide.

Penso al salame… ti sposti di 10 km e il salame si fa in maniera diversa. Prendiamo ad esempio la zona in cui si trova Blossom: qui hai il salame Brianza. 15 km e hai il Milano, altri 20 e hai il bergamasco con le sue diverse morbidezze e tecniche (ricordo mio nonno Agostino e i suoi amici che ritrovavano nel paesino in provincia di Bergamo a uccidere il maiale e a fare i salami, un momento di festa, di aggregazione, di storia, di comunità e fratellanza). Giri per Crema e incontri altri salami con forme diverse, fino a che non scendi a Piacenza e trovi il suo salame tipico e da lì a pochi chilometri entri nella terra del felino, poi Parma e così via. Insomma, ora che arrivi a Reggio Calabria incontri centinaia di diversi tipi di salami.

Questo è sinonimo di un Paese piccolo ma con tantissime unicità. E proprio queste unicità e diversità sono spunto quotidiano per chi, come noi, non vuole mai dire di sì al banale, alla “normalità”, allo standard.

Il cibo è ispirazione e condivisione

Siamo un’agenzia di comunicazione con al suo interno una chef e una cucina. Quando siamo partiti ed eravamo in 5 ci cucinavamo la pasta e ci riunivamo ad ogni pranzo per mangiare insieme. Ora siamo in tanti. Paola ci cucina delle cose pazzesche ogni giorno e ci aiuta a bilanciare le energie che servono per poter rendere al meglio.

Sì, perché il cibo non è solo piacere, ma è anche energia, cultura, vita. Noi lo vogliamo celebrare perché fa parte del nostro quotidiano e perché fa parte del nostro lavoro, ci ispira. Abbiamo clienti in questo mondo, da piccoli produttori di prodotti di altissima qualità a big brand che vogliono rivoluzionare il mercato. Per chi passa per un meeting dal nostro ufficio a nord di Milano, c’è sempre qualche cosa da mangiare ad accoglierlo e quel profumo invitante che sa far sentire a casa, come quando la mamma cucinava per gli amici che venivano per pranzo.

Con questo background e con il nostro voler conoscere, scoprire e essere sempre alla ricerca di nuovi idee, in questo numero raccontiamo storie di persone legate al cibo che ci hanno ispirato e che rispettiamo.

Buona lettura e buon appetito.

Article / Art and Design
Giu 6 - 2023
Food styling. Bello da mangiarselo con gli occhi

Alla scoperta dell’arte che sa trasformare il cibo in oggetto del desiderio.

“Si pensa, si sogna e si agisce secondo quel che si beve e si mangia”. Così scriveva F. T. Marinetti nel suo “Manifesto della cucina futurista” del 1930. Eppure, davanti al billboard di un nuovo yogurt o allo spot tv di un gelato, forse Marinetti direbbe che oggi “si beve e si mangia secondo quel che si sogna.

O meglio: secondo ciò che l’advertising riesce a far sognare.

Già, perché nell’industria alimentare e nelle abitudini dei consumatori la rappresentazione del cibo oggi gioca un ruolo fondamentale. Le modalità di presentazione del cibo non solo influenzano le decisioni di acquisto, ma possono arrivare a influenzare perfino l’appetito. E se questo è possibile è anche grazie a quell’arte che sa trasformare piatti e ingredienti in puri oggetti del desiderio.

Quest’arte è il food styling.

Un’arte che consiste nella preparazione e presentazione del cibo per la fotografia, i media e la pubblicità.

La rappresentazione del cibo non è di certo una novità.

Il cibo è stato raffigurato fin dalla preistoria, sulle pitture rupestri, ma anche nell’Antica Roma, nei mosaici con scene di banchetti.

Ma non solo.

Cesti di frutta, panini e bicchieri di vino hanno attraversato stili e secoli, passando dalle nature morte dei pittori fiamminghi a quelle di Morandi e Picasso, fino a trasformarsi nelle serigrafie delle zuppe Campbell di Andy Wharol, ovvero nel primo grande incontro-scontro fra arte e advertising.

Insomma, come spesso accade, non ci siamo inventati nulla. O quasi.

Styling Francesca Versolatto. Ph Maurizio Di Iorio.

Ma che cosa fa davvero un food stylist?

Oggi tante figure contribuiscono al successo di una campagna di food, ma sicuramente un ruolo capace di fare la differenza è quello del food stylist.

Trattandosi di preparazione del cibo si potrebbe pensare che il food stylist sia principalmente un cuoco. Trattandosi di immagini si potrebbe pensare che sia un fotografo specializzato. In alcuni casi può anche essere vero, ma non è questo il punto: il food stylist è la figura che permette a un panettone di non sembrare sgonfio e a un petto di pollo alla griglia di apparire invitante.

Ma per capire meglio cosa fa nella pratica un food stylist, abbiamo chiesto spiegazioni a chi questo mestiere lo fa tutti i giorni.

Luisa Chiddo – ph Orkun Orcan

Luisa Chiddo, esperienza, network e manualità

In collegamento da Dubai – dove si trovava per lo shooting di una campagna per un brand internazionale- alla domanda “Come descriveresti il tuo lavoro?” Luisa Chiddo ci ha risposto decisa: “Faccio il cibo finto per la pubblicità.

Luisa è una delle più riconosciute e stimate food stylist italiane – anche Blossom ha collaborato con lei- e ama definirsi un’artigiana.

Ha imparato questo lavoro in bottega e, dopo tanta gavetta, oggi sa ricreare per la fotografia un piatto indiano con ingredienti non edibili così come dare vita a un gelato di resina capace di non sciogliersi neppure dopo ore di shooting e fari spot ad alta intensità.

Il suo è un lavoro manuale che non si esaurisce nella manualità.

Per Luisa un buon food stylist deve, infatti, avere anche una lista di fornitori adeguati: dai fruttivendoli di fiducia, capaci di trovare 3 tipi diversi di ciliegie a febbraio, ai produttori di materiali speciali. Ma deve anche essere molto efficiente: “Io ho iniziato negli USA presso una delle più brave food stylist al mondo. Eravamo un team tutto femminile e lei ci faceva lavorare in battaglioni militareschi. È così che ho imparato l’organizzazione” dice Luisa, che aggiunge: “Essere organizzati permette di scattare di più e meglio.”

Oltre a fare immagini attraenti e belle, un set organizzato fa risparmiare ai clienti tempo e costi di post-produzione

Styling Luisa Chiddo
Styling Luisa Chiddo

Dunque, se in ogni set Luisa resta sempre una food stylist, le skills che mette in campo sono ogni volta diverse. Nonostante l’ampiezza di conoscenze necessarie, la specializzazione resta però una caratteristica fondamentale nel settore. “Che fa tonno, ce n’è uno solo in Italia. Lo sanno tutti!” ci dice Luisa “Io invece sono forte sul gelato. Ma anche in questo campo, in Italia, siamo davvero in pochi.”

Styling Francesca Versolatto. Ph Studio462

Francesca Versolatto, home economist

E fra i pochi food stylist italiani esperti di gelati c’è anche Francesca Versolatto: un curriculum internazionale e uno straordinario dono della sintesi. Per spiegarci che cosa fa un food stylist, Francesca sceglie un esempio: “È un po’ come il make-up artist. Solo che al posto di modelli e modelle abbiamo a che fare con cibo e bevande. Il processo è simile: casting, make-up, ultimi ritocchi e sotto alla macchina. Ovvero, scelta dei prodotti, composizione e creazione, ritocchi e shooting”.

E proseguendo nel parallelismo, Francesca riesce a spiegare con una semplicità invidiabile anche il valore del suo lavoro: “Fare una campagna per un prodotto alimentare senza un food stylist è come fare una campagna per dei prodotti di cosmesi con persone non pettinate e struccate. Voi lo fareste?”

Un esempio, questo, che riesce a fare capire anche che food styling non significa per forza immagini in cui il prodotto è innaturale o fake.

A questo proposito, anzi, Francesca ci svela che l’attuale tendenza è proprio quella di una presentazione sempre più naturale del cibo, in cui anche la post-produzione è spesso “alleggerita”, senza che venga mai meno l’appeal dell’immagine.

Styling Francesca Versolatto. Ph Francesco Van Straten.

L’attuale trend
va verso
immagini
sempre più
naturali,
capaci
di rimandare
a un’idea
di sostenibilità.

Samuela Conti. Oltre l’advertising, dentro lo scroll.

Ma oggi la comunicazione del cibo non è solo advertising. Basti pensare alla quantità di foto di cibo che vediamo tutti i giorni sui nostri feed social, oltre che in programmi tv, libri e riviste.

Di questo, ne sa qualcosa Samuela Conti, food stylist, food photographer e content creator del settore food, che nel suo lavoro spazia da lavori editoriali ai reel sui social network. Il suo è un approccio diverso e complementare rispetto a quello del food styling tradizionale, nato per la pubblicità.

Samuela ci racconta che per lei l’obiettivo resta sempre quello di rendere il cibo desiderabile, ma che oggi la sfida più grande è riuscire a trovare la propria cifra e riconoscibilità.

Styling e foto di Samuela Conti

Chi lavora nell’ambito della comunicazione digitale deve competere con tantissime immagini di food.

Styling e foto di Samuela Conti

“La mia più grande soddisfazione è arrivata quando una persona che non conoscevo ha riconosciuto una mia foto dallo stile, dal set, dai props e dalle luci.” ci dice soddisfatta Samuela. Ma oltre a set e fotografia, in quanto digital content creator, Samuela fa anche molte preparazioni. Ma come funzionano le sue collaborazioni? “Molto spesso mi vengono inviati i prodotti. Io faccio una serie di ricette di prova e, una volta trovata quella che mi sembra ideale, inizio a ideare il set e a scegliere i props. Poi inizio a scattare. Per un reel di solito ho bisogno almeno di una mezza giornata di shooting.”

Video / Interview
Giu 6 - 2023
Bianca. Quando l’ospitalità incontra l’alta cucina.

Che cosa significa lusso quando si parla di ospitalità? Qual è il ruolo del cibo in un hotel 5 stelle? La visione di Francesco Spreafico, owner di Bianca, e dello chef stellato Emanuele Petrosino.

La prima puntata di Outlooks, la rubrica dedicata a interviste e incontri con imprenditori e aziende per scoprire nuove tendenze e prospettive sul business, ci porta nella cucina stellata di Bianca, un boutique hotel sul Lago di Annone, vicino al Lago di Como, nato nel 2019 per volontà di Francesco Spreafico.

 

Sentirsi a casa

Francesco ci ha aperto le porte di Bianca e ci ha portato dentro il suo mondo: un luogo dove il lusso è un concetto semplice e dove l’ospitalità è un equilibrio ricercato fra accoglienza famigliare, cibo di altissima qualità e sostenibilità.
Guarda la puntata.

Article / Blossom Life
Giu 6 - 2023
Agency Survival Menu

Piatti e ricette creati dalla chef di Blossom, ideati per le persone che lavorano, progettati per la loro sopravvivenza.

Paola è la chef di Blossom. Tutti i giorni prepara il pranzo per l’intera agenzia: 70 persone affamate, a volte affannate, spesso affrettate. Persone che svolgono lavori diversi, ognuno con le sue specificità, ognuno con le sue esigenze. Per questo Paola ha ideato menu semiseri di sopravvivenza per ognuno dei team presenti in agenzia.

Oggi scopriamo i primi sei.

Creative Menu

Crema beauty di cavolo cappuccio viola, patate e latticino fresco

 

Da consumarsi preferibilmente prima del prossimo brief

L’idea giusta può arrivare in ogni momento. Per questo il piatto ideale dell’Art Director è colorato, armonico, artistico. Perché l’Art osserva, prende ispirazione, si lascia influenzare. E a pranzo ama svuotare la testa, ma soprattutto il piatto!

 

Proprietà: buon assortimento vitaminico e di antiossidanti, con aspetto ideale per stimolare la creatività.

Strategy Menu

Combinazione di insalata di valeriana, anacardi; pomodoro concasse; flat bread di broccoli; crema di broccoli; chips di cavolo nero.

 

Sempre verso l’obiettivo

Se la digestione è il target, bisogna costruire il funnel corretto. Per questo il menu degli strategist è a moduli e non si fredda. Il primo boccone? Solo dopo aver raccolto dati e insight.

 

Proprietà: basso indice glicemico, buona quota di antiossidanti e presenza di crucifere che stimolano la digestione e la detossificazione epatica. Da completare con un’aggiunta proteica.

Copywriter Menu

Black and white: riso venere, feta e yogurt

 

Buonisimo

Un piatto perfetto così. Perché quando le cose sono ben fatte, funzionano anche nero su bianco. Peccato solo per quel maledetto refuso che ora ha fatto andare al copy tutto di traverso!

 

Proprietà: grande apporto di fibre. I carboidrati integrale aumentano senso di sazietà, facilitano la funzionalità intestinale, riducono l’assorbimento di grassi e del colesterolo “cattivo”.

Finance Menu

2 ravioloni, 2 sarde, 4 asparagi e ¼ di cipolla agrodolce

 

Tutto a consuntivo

Non importa cos’ha preventivato la chef nel menu. Quando arriva a tavola il team finance conta tutto. E se il bilancio a fine pasto è positivo, scatta pure il bis.

 

Proprietà: completezza nutrizionale e alta digeribilità per mantenere alta la soglia dell’attenzione fino a sera. La presenza del pesce azzurro alza l’indice OMEGA del pasto per una mente lucida.

Social media manager Menu

Tranci di avocado e valeriana, lamponi e anacardi, indivia e semi di papavero, peperoni e timo

 

Smartphood

In una mano il pranzo, nell’altra il telefono. Perché il cibo è la cosa più instagrammabile che ci sia. E perchè nella vita di un social media manager le notifiche non dormono mai. Mai!

 

Proprietà: pasti pratici e veloci, facili da comporre, mangiare e da digerire. Ideali per pause pranzo sempre più “on the run”.

Media House Menu

Sandwich con feta e spinaci crudi e cotti. Chips di polenta al forno. Mousse di yogurt, sciroppo d’acero e riso soffiato al cioccolato.

 

Un cestino è per sempre

E niente… Dentro e fuori dal set, registi, operatori e producer se non è take-away non lo chiamano pranzo.

 

Proprietà: ottimo compromesso tra gusto e completezza nutrizionale. Ha una buona quota di fibre e un apporto corretto di proteine, con basso tenore di zuccheri e grassi saturi.

Le ricette sono create dalla chef Paola in collaborazione con suo fratello Carlo Spagnuolo, biologo nutrizionista, esperto in alimentazione plant based.

Per assaggiare i piatti, vieni a trovarci!

Testi: Federica Mosca
Illustrazioni: Daniela Lucherini

Article / Inspiration
Giu 6 - 2023
Consigli non richiesti su arte e cibo

Pranzi di alta qualità, chiacchierate, cortesie e, ora, anche una selezione di letteratura e filmografia coi fiocchi: Paola, la chef di Blossom, ha compilato per noi un ricco menu di consigli non richiesti. Storie che parlano di vita attraverso la lente del cibo e della cucina.

Ricettario
VIENI IN ITALIA CON ME
2014

La chiamata a scoprire ricette, fotografie e la visione del mondo di uno dei più grandi chef italiani. Questo libro di Massimo Bottura è una personalissima raccolta di piatti e suggestioni, il percorso esistenziale e culinario di una delle menti più creative della cucina italiana. Invitante.

Documentario
WE FEED PEOPLE
2022

World Central Kitchen è un’organizzazione no-profit fondata da José Andrés, da anni impegnata a sfamare popolazioni vittime di guerre e disastri. Questo documentario, diretto dal Premio Oscar Ron Howard, è l’emozionante testimonianza dell’impegno e della filosofia di vita del celebre cuoco spagnolo. In prima linea, a portare cibo e luce anche nei momenti più bui. Riquísimo.

Libro
KITCHEN CONFIDENTIAL
2000

I piatti troppo elaborati hanno qualcosa da nascondere. E se c’è stato uno chef che nei piatti ha sempre evitato la “scena”, questo è stato Anthony Bourdain. Con questo libro, rivela le verità più spietate del mondo della ristorazione. Da divorare.

Show
A COOK’S TOUR
2002-2003

Il cibo, in giro. Uno studio antropologico su quello che c’è nei piatti delle popolazioni, tra quelle che vanno a burro e quelle che vanno a olio, tra piatti opulenti e poverissimi, tra abitudini orientali e occidentali. Con la sincerità di chi ha tanta voglia di conoscere, Anthony Bourdain entra nelle case delle persone, per vedere che cosa c’è da mangiare. Da riempirsi.

Fumetto
ACQUOLINA, LA MIA VITA TRA I FORNELLI
2014

Come la figlia di una chef e di un gourmet ha vissuto i momenti chiave della vita. Un libro in cui ricordi ed emozioni sono abbinati a un piatto, a un profumo, a un sapore. Lucy Kinsley fonde l’arte del fumetto con la passione per la cucina, con ironia e tante ricette illustrate. Delizioso.

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